I NOSTRI SERVIZI

I servizi offerti da Progetto AneMoS

Consulenza esterna con Neuropsichiatra Infantile

La neuropsichiatria infantile (o NPI) è una branca specialistica della medicina che si occupa dello sviluppo neuropsichico e dei suoi disturbi, neurologici e psichici, nell'età fra 0-18 anni. Il medico specializzato in neuropsichiatria infantile, si propone di dirigere ed orientare il percorso diagnostico nell’ambito di: ritardo misto dello sviluppo, disturbi dello spettro autistico, riardi e disturbo del linguaggio, disturbi dell’apprendimento, disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, deficit cognitivi sindromi genetiche ecc. La diagnosi all’interno del Progetto Anemos viene redatta in collaborazione con l’equipe multidisciplinare (logopedista, neuropsicomotricista, psicologa, osteopata).

Valutazione neuropsicologica

La valutazione neuropsicologica è un esame clinico e psicometrico teso a definire il profilo cognitivo di un paziente con la somministrazione di test e scale cliniche standardizzati e validati scientificamente. L’oggetto di esame di tale valutazione sono le abilità cognitive: orientamento, memoria, attenzione, linguaggio, funzionamento intellettivo (QI), funzioni esecutivo-frontali, prassia o movimento finalizzato ecc. Oltre all’aspetto cognitivo, si valuta l’autonomia quotidiana e gli aspetti emotivito-comportamentali. La diagnosi ed il referto clinico (differito) sono gli obiettivi finali della valutazione e si possono raggiungere solo dopo aver raccolto e valutato con competenza la storia (medica, psicologica e cognitiva), il colloquio preliminare con il paziente ed i familiari, la valutazione psicometrica (test) e la restituzione differita al paziente ed i familiari di quanto emerso. Esame utile in età adulta nel caso di demenza, Parkinson e sindromi extra-piramidali, traumi cranici di grado-lieve moderati, ictus cerebrale (es. afasia) e tutte le condizioni che comportano deficit cognitivi. In età evolutiva la valutazione neuropsicologica aiuta a definire il profilo cognitivo dei bambini e a programmare degli interventi che siano globali e che non intervengano unicamente su delle competenze.

Valutazione psicodiagnostica

La Psicodiagnosi è un processo di conoscenza qualitativo, ipotetico-deduttivo, che aiuta lo psicologo a comprendere il funzionamento psichico del soggetto, e a giungere ad una diagnosi clinica. Consente di valutare l'organizzazione interna del paziente, la sua struttura di personalità, le sue risorse e le aree deficitarie. L'obiettivo finale della valutazione è quello di creare una mappa che spieghi, nelle sue componenti essenziali, il funzionamento psicologico della persona e che possa essere utile sia ai fini della diagnosi che al fine di determinare gli obiettivi per intraprendere un possibile percorso psicoterapeutico. Gli strumenti per la valutazione sono: il colloquio clinico, l'osservazione partecipata, test e questionari specifici.

Psicologia giuridica

La Psicologia Giuridica studia principalmente il vissuto personale (profilo psicologico) delle persone coinvolte in procedimenti giudiziari, al fine di raccogliere dati comportamentali e sottoporli al vaglio dell'autorità giudiziaria incaricata nel procedimento civile e penale. In questo il Consulente Psicologo, affianca giudici ed avvocati nelle decisioni in ambito civile e penale, definendo con strumenti testistici, la struttura di personalità del soggetto coinvolto nel procedimento. Dal punto di vista operativo, lo psicologo giuridico mette la propria competenza a disposizione di legali e magistrati a cui fornisce elementi di conoscenza sulle condizioni psicologiche e relaizionali delle persone che sono sottoposte a procedimenti giudiziari. Le consulenze riguardano:
  • Valutazione dei minori e delle capacità genitoriali, nei casi di separazione e divorzio , relative all'affido di minori o nelle richieste di adozione;
  • Valutazione di adulti e minori autori di reato, testimoni o vittime;
  • Valutazione del danno non patrimoniale o da pregiudizio esistenziale;

Psicoterapia individuale, di coppia e familiare

La Psicoterapia è un intervento di cura, che ha l'obiettivo di migliorare la qualità della vita, favorendo la conoscenza di sé e l'osservazione in merito ad atteggiamenti, la trasformazione della propria esistenza attraverso il dialogo con l'altro, che metta in luce parti di sé nascoste alla coscienza e la conseguente risoluzione dei sintomi psicologici, quali ansia, depressione, difficoltà relazionali, ecc…
La psicoterapia può essere individuale, di coppia e familiare. Le teorie di riferimento sono quella Sistemico Relazionale e quella Analitico Junghiano; a seconda del tipo di intervento, nella stanza con il/i paziente/i sarà presente un terapeuta oppure due, con un lavoro in coterapia.

Logopedia

Il logopedista è il professionista sanitario che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi della voce, della comunicazione, del linguaggio, dei disturbi cognitivi e dell’apprendimento in età evolutiva, adulta e geriatrica attraverso la valutazione, il bilancio, la programmazione, l’elaborazione e la verifica di programmi riabilitativi individuali. Interviene nell’ambito della prevenzione, svolgendo progetti di informazione e individuazione precoce nei nidi e nelle scuole. Le sedute logopediche, prevedono lo svolgimento di esercizi sotto forma di gioco o traning specifici ispirati a modelli, che stimolano le abilità linguistiche, gli apprendimenti e le funzioni cognitive ad essi correlati.

Terapia miofunzionale: protocollo di intesa tra logopedia e osteopatia

E’ una particolare forma di fisioterapia indirizzata alla rieducazione della deglutizione scorretta ed al riequilibrio della muscolatura oro-facciale spesso associato. E’ una terapia che richiede il coinvolgimento dell’odontoiatra, che si occupa della scelta dell’apparecchio più adatto, del logopedista, che attua l’intervento miofunzionale e dell’osteopata che interviene sulla struttura. La Terapia, si è dimostrata molto utile come complemento del trattamento ortodontico e, soprattutto, per la risoluzione di problematiche otorino, infatti, grazie alla regolarizzazione della pressione intraorale e attraverso il ripristino della respirazione nasale, si è mostrata in grado di far regredire le infiammazioni adenoidee e tonsillari. Il protocollo di Terapia Miofunzionale utilizzato all’interno del Progetto Anemos, vede la collaborazione dell’osteopata e del logopedista, nella diagnosi e trattamento. In particolare, l’unione di Osteopatia e Terapia Miofunzionale, nel trattamento della deglutizione scorretta, nasce dal concepire la deglutizione come uno schema motorio appreso e reso possibile dalla capacità funzionale e dalla mobilità dei tessuti e delle strutture del sistema stomatognatico. La deglutizione fisiologica richiede la mobilità e la coordinazione motoria di diverse strutture, fra cui la lingua, organo più importante del sistema, che permette un adeguato sviluppo del massiccio facciale, un atteggiamento posturale equilibrato nonché dirige gli organi e apparati connessi con la sua muscolatura. In osteopatia vengono valutati e trattati muscoli, legamenti ed ossa, ed indirettamente nervi cranici e tessuti della sfera cranica, che sono in rapporto diretto con la capacità deglutitoria, o che a distanza possono condizionarla e esserne condizionati. In particolare, l’osteopata indaga e lavora la mobilità delle strutture che devono assolvere il compito della deglutizione. Infatti, tutti i tessuti interessati in questa funzione, devono essere liberi di muoversi nello spazio e ben coordinati tra di essi; solo così può essere garantita un’armoniosa funzione deglutitoria. Una volta eliminati blocchi ed impedimenti muscolari e strutturali si inserisce il lavoro della Terapia Miofunzionale, volta a riorganizzare lo schema deglutitorio, potendo contare su muscoli, legamenti, ossa e fasce preparati a farlo.  Il logopedista, che si occupa di terapia miofunzionale, ha il compito di rieducare la lingua nella corretta postura e permette che l’acquisizione del pattern deglutitorio corretto avvenga evitando l’azione vicariante di labbra e guance. I trattamenti osteopatico e miofunzionale rimangono integrati in ogni obiettivo perseguito, al fine di inserire il nuovo fisiologico schema motorio, in un contesto posturale globale. Ogni piccola modificazione specifica si riflette sempre sull’ intero organismo.

Valutazione e intervento nei ritardi di linguaggio

La valutazione e l’intervento nei ritardi di linguaggio si ispira a un programma di prevenzione e intervento clinico studiato in maniera specifica per bambini tra i 24 e i 30 mesi di età che presentano un mancato sviluppo del linguaggio, oppure uno sviluppo lento non associato ad altri disturbi. Esso si attua all'interno della coppia genitore-bambino parlatore tardivo proponendo situazioni dinamiche che sollecitano la comunicazione attiva, e intende sostenere lo sviluppo comunicativo e linguistico del bambino nel suo percorso naturale. L’intervento, ispirato al modello Interact e più genericamente agli approcci socio interazionistici, si avvale di un sistema dinamico di valutazione della coppia e di modalità operative pratiche quali le schede per genitori, che descrivono come praticare a casa le proposte cliniche fatte in seduta.

Training di potenziamento cognitivo

Con Training Cognitivo integrato Metodo Benso si definisce un intervento che ha come finalità stimolare il sistema attentivo supervisore nelle sue multicomponenenti. Il trattamento è “integrato” perché mira a potenziare le componenti attentive esecutive, gli apprendimenti complessi (lettura, scrittura, calcolo) e le funzioni sottostanti (linguaggio, visuo-percezione) che risulteranno deboli dalla valutazione. Le abilità che vengono stimolate riguardano.

  • Avvio al compito
  • Attenzione sostenuta
  • Flessibilità
  • Controllo dell’interferenza e rielaborazione in memoria di lavoro
  • Organizzazione e pianificazione
  • Controllo delle emozioni
Tale protocollo si fonda sulla teoria basata sul concetto di modularizzazione (Karmiloff Smith,1990) e sul concetto di gerarchizzazione dei moduli introdotto da Moscovitch e Umiltà (1990). Il modello Benso (2007) inoltre sostiene che tutti i tipi di apprendimento di minima complessità hanno bisogno di risorse attentive per realizzarsi; per cui un intervento abilitativo non può occuparsi soltanto del modulo specifico deteriorato, ma deve estendersi anche alle componenti attentive a esso dedicate oltre che al Sistema Attentivo Supervisore (SAS, Shallice, 1990). Con il trattamento quindi si espone gradualmente e direttamente il soggetto a “stress” attentivi-esecutivi crescenti. La gradualità permette di rinforzare il soggetto ed il rinforzo alimenta la motivazione che amplifica le risorse. In sintesi non è sufficiente spiegare come si sta attenti, ma bisogna indurre il soggetto ad esprimere in gradualità crescente tutti i tipi di attenzione e le funzioni esecutive di base. Un semplice intervento sui moduli specifici (linguaggio, abilità motorie e apprendimenti) risulta parziale se non corredato da un intervento più ampio che integra le conoscenze teoriche e scientifiche che si hanno ad oggi su attenzione e funzioni esecutive. Tale lavoro, rigorosamente individuale, va tarato su ogni soggetto in modo che il sistema cognitivo sia stimolato al massimo livello sopportabile di complessità. Per approfondimenti visita il sito http://www.metodobenso.com/

Potenziamento del metodo di studio

Il successo scolastico richiede un’elevata flessibilità cognitiva per poter affrontare diverse situazioni di apprendimento, utilizzando strategie appropriate. Ciascun studente predilige particolari modalità di elaborazione delle informazioni (stile cognitivo) e le utilizza ricorrentemente. Possedere un metodo di studio, quindi, implica la possibilità di trovare la strada per raggiungere gli obiettivi di apprendimento nel modo più economico, meno noioso e più redditizio possibile. Non esiste un solo metodo di studio ma si possono utilizzare diverse strade per “imparare ed apprendere”, che variano in base alla disciplina. Occorre perciò strutturare il proprio personale percorso, composto sia da caratteristiche soggettive (motivazione, controllo e gestione delle emozioni, autostima) che da tecniche di apprendimento (concentrazione, lettura, ascolto, memorizzazione). Avere un metodo di studio funzionale, significa oggi più che mai, aumentare la possibilità di ottenere successi scolastici. Tali riconoscimenti portano di conseguenza il ragazzo ad avere un’immagine di sé positiva che consentirà a sua volta di agire con maggiore efficacia nella vita di tutti i giorni.

Trattamento delle Disfonie Disfunzionale, Psicogene, Organiche ed Infantili

Le disfonie sono qualsiasi alterazione qualitativa o quantitativa della voce parlata, cantata (disodie) o gridata, tale da determinare sensazione di malessere, sgradevolezza o turba estetica, incapacità totale o parziale a svolgere le performance vocali comuni o professionali. Possono essere distinte in mancanza totale o afonia, mancanza parziale o ipostenia fonatoria o voce con insufficiente intensità o portanza (distanza utile per inviare un messaggio utile, recepibile dal destinatario in determinate condizioni acustiche ambientali), voce rauca e forme miste. La “perdita di voce” può assumere per la persona disfonica un carattere invalidante in relazione alla gravità della disfonia ed in riferimento all’importanza che la voce ha nella vita di ciascun individuo. Obiettivo della terapia vocale è fornire al paziente gli strumenti necessari a prendere consapevolezza della propria vocalità, eliminando tutti i comportamenti che possono essere stati causa e /o conseguenza della patologia vocale. La riabilitazione della voce è quindi un percorso educativo in cui la persona disfonica, con l’aiuto del logopedista, arriva a gestire in modo adeguato la propria voce e ne migliora la qualità, sia in caso di patologia organica che funzionale. I sintomi e le cause legate ad un problema di voce cambiano da persona a persona e spesso si riscontra un disagio più profondo di quello manifesto: a tal proposito il programma riabilitativo deve essere individualizzato in relazione alla patologia diagnosticata ed alle esigenze specifiche del paziente, ai suoi personali bisogni ed interessi.

Valutazione ed intervento riabilitativo nelle balbuzie pre-scolari, scolari ed adulte

Nei bambini la disfluenza è parte del naturale sviluppo del linguaggio, specialmente in età pre-scolare (fra i 2 e i 5 anni), in quanto stanno acquisendo padronanza della lingua parlata ed iniziano a trasporre i pensieri in parole, scegliendo le corrette strutture grammaticali e producendo correttamente suoni e parole. Nel momento in cui tali dinamiche intercedono ed alterano considerevolmente il linguaggio è possibile parlare di balbuzie, che si definisce come “un disordine nel ritmo della parola per cui il paziente sa cosa vorrebbe dire ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà” (Organizzazione Mondiale della Sanità, 1977). L´impatto della balbuzie è generalmente sottovalutato ma anche una balbuzie apparentemente "lieve" può avere significative conseguenze psicologiche e sociali a lungo termine ed è importante, dunque, in ogni fase di sviluppo della persona considerare in modo rilevante i sintomi che si manifestano. Una valutazione adeguata all’età permetterà di sviluppare un trattamento riabilitativo individuale al fine di poter garantire alla persona una comunicazione efficace ed una fluidità nell’eloquio tale da non escludersi dalle relazioni e dall’ambiente circostante.

Osteopatia

Il modello bio-psico-sociale è una strategia di approccio alla persona sulla base della concezione multidimensionale della salute descritta nel 1947 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Il modello pone l’individuo ammalato al centro di un ampio sistema influenzato da molteplici variabili. Per comprendere e risolvere la malattia il medico deve occuparsi non solo dei problemi di funzioni e organi, ma deve rivolgere l’attenzione agli aspetti psicologici, sociali, familiari dell’individuo, fra loro interagenti e in grado di influenzare l’evoluzione della malattia. Il modello bio-psicosociale si contrappone al modello bio-medico, secondo il quale la malattia è riconducibile a variabili biologiche che il medico deve identificare e correggere con interventi terapeutici mirati. Definito il target terapeutico dell’Osteopata, nel ripristinare le autonome capacità di mantenere la propria condizione di benessere, indicheremo a grandi linee le condizioni per cui ci si può rivolgere all’Osteopata.

  • Situazioni di dolore, disagio o disfunzioni di articolazioni, sistemi meccanici muscolo-tendinei, miofasciali, articolari e strutture annesse (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, dolore agli arti, distorsioni, problemi di spalla generalizzati, spalla dolorosa, problemi al ginocchio, etc..)
  • Situazioni di dolore, disagio o disfunzione di organi viscerali sia in condizione di patologia, sia in disfunzione di organo dove non si ha una malattia conclamata (gonfiori, gastralgia, ernia iatale, disbiosi, gonfiore degli arti, fastidi addominali generalizzati o specifici, etc..), sia in bambini che in adulti
  • Situazioni di alterazione della funzione della sfera OTL (OtorinoLaringoiatra) che perdurano nei bambini, adolescenti, adulti, anche situazioni resistenti ai farmaci o che si ripetono ciclicamente
  • Situazioni di dolore o disagio nelle condizioni in cui i farmaci non hanno troppo effetto o non possono essere assunti come nella gravidanza (mal di schiena donna incinta, nausea o altri problemi), o nei neonati (gonfiore, stipsi, coliche, plagiocefalie, insonnia, vomito, forti asimmetrie posturali)
  • Qualsiasi condizione di trauma dell’apparato locomotore (distorsioni, strappi muscolari, cadute, lesioni qualsiasi tessuto mio-fascia-tendineo, post frattura)
  • Qualsiasi alterazione della qualità della vita con origine sconosciuta, insonnia, emicranie, tensioni, stress emotivo generalizzato, stanchezza, inappetenza, insonnia, etc..
  • Dolore, disagio o alterazione delle funzioni nell’atleta agonista (corsa, nuoto, culturismo, calcio, rugby, pallavolo) e nello sportivo amatoriale
  • Quindi, qualsiasi condizione di alterazione del nostro benessere!

Per un approfondimento più specifico dei principi osteopatici vi rimandiamo a questa pagina (per i modelli osteopatici; per il razionale scientifico aggiornato). Vi consigliamo di seguire articoli riguardanti il mantenimento e la salute su temi specifici sul “Il blog sulla Salute

Scienze Naturali e Naturopatia

Le Scienze Naturali abbinate all’Osteopatia e non solo, rappresentano la vera integrazione dell’approccio olistico; il tutto è maggiore della somma delle singole parti! Manipolazioni, sostanze naturali, modificare le abitudini, sapere cosa si deve e cosa non si può, conoscere perfettamente come funziona il corpo, i suoi tempi, le sue reazioni, chi aiuta, chi rallenta i processi del nostro fantastico corpo è quello di cui al giorno d’oggi abbiamo una estrema necessità in un mare di dubbi; una devoluzione consapevole che ci riporti alla riscoperta di avere una magnifico corpo e che il termine malattia deriva da malato, che a sua volta per crasi e allitterazione proviene dal latino e tradotto significa “male-actio” = “male azione” = malattia indotta per azione sbagliata e semanticamente “ciò che non è ancora bene”.

Terapia Neuro Psicomotoria

La terapia neuropsicomotoria è una branca della riabilitazione che si occupa del recupero funzionale e/o del potenziamento motorio,cognitivo e comunicativo-relazionale dei bambini. Attraverso specifiche metodiche incentrate sul gioco e interazione con la figura del terapista, il trattamento mira a sviluppare le potenzialità del bambino al massimo delle sue reali possibilità, favorendo uno sviluppo armonico e adeguato all'età. L'accesso alle funzioni più elevate del pensiero, e al controllo consapevole delle proprie abilità fisiche corporee, viene raggiunto mediante attività ludiche a diversi livelli (senso motorio, costruttivo, simbolico, rappresentativo), che consentono al bambino di percorrere le tappe fisiologiche dello sviluppo, procedendo gradualmente da esperienze concrete(sperimentazione corporea, manipolazione) al ragionamento astratto (abilità ideative, linguaggio, apprendimenti). Nel Progetto Anemos il terapista della neuropsicomotricità collabora in equipe multidisciplinare con approccio globale. Si occupa nello specifico della valutazione e intervento in Disturbi del comportamento (iperattività, oppositività, disattenzione), Ritardo di sviluppo psicomotorio (0-3 anni), Deficit cognitivi, di autonomia, disturbi dell'apprendimento scolastico (calcolo, lettura, scrittura),  Difficoltà relazionali, comunicative e autismo Disturbi del tono muscolare, della postura e del movimento (P.C.I.) Goffaggine, maldestrezza e disprassia Sindromi genetiche (S. di Down, Prater Willi).

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